Utenze: ciò che ti separa dal non avere più problemi sono 48 ore

Nel caso tu non conosca questo film del 1982  in cui un pericoloso detenuto evade aiutato dal suo fedele scagnozzo indiano, e si reca a San Francisco per recuperare la refurtiva di un vecchio colpo.

Un poliziotto scontroso, Jack Cates(Nick Nolte), ed i suoi colleghi incappano nel criminale evaso e nel suo complice, provocando una sparatoria durante la quale il poliziotto perde la sua arma e restano uccisi i due poliziotti.

Desideroso di riacciufare l’evaso, si reca in visita all’unico membro della banda ancora vivo, ed in prigione, Reggie Hammond(Eddie Murphy), ottenendone il rilascio per 48 ore durante le quali cercheranno di ritrovare ed arrestare i fuggitivi.

Per quanto sia un genere commedia/poliziesco il film trasmette una cosa fondamentale:

con il massimo impegno si possono ottenere dei risultati anche in sole 48 ore.

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Utenze: come risolvere i problemi, senza chiamare il Signor Wolf

Se hai visto almeno una volta Pulp Fiction di Quentin Tarantino conoscerai sicuramente questo pittoresco personaggio.

Le sue peculiarità sono la freddezza e il pragmatismo con cui risolve i problemi a chi lo contatta, che siano questi di varia natura.

Infatti, i personaggi interpretati da un eccezionale Samuel L. Jackson e un John Travolta versione gangster, vanno nel panico e non sanno come sistemare la situazione.
Dopo un primo tentativo di richiesta di aiuto all’amico Jimmy (Quentin Tarantino) chiamano il Sig.Wolf.

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Come non avere problemi con le utenze? Te lo spiega il meccanico!

Qualche giorno fa ero in auto e mi stavo recando da un cliente per un appuntamento.

Ad un certo punto, mentre ero ero fermo al semaforo, l’occhio mi cade sul quadro e vedo per un secondo illuminarsi questa spia: che come saprai indica qualcosa che nn và con l’olio motore.

E’ di dominio pubblico che, se tale spia rimane accesa sta ad indicare che manca dell’olio e che bisogna rabboccarlo quanto prima, per non fondere il motore.

 

Nel mio caso però, si era accesa solo per un istante e, con il freddo di questi giorni ho pensato che potesse essere stato un falso contatto. Ho quindi lasciato correre quello che per me era sembrato un problema da poco.

Il giorno dopo, mentre ero in una situazione simile a quella del giorno prima, con la coda dell’occhio vedo la spia accendersi nuovamente per un secondo (tra l’altro con gli impegni della giornata me ne ero dimenticato).

Decido di infilare l’auricolare nell’orecchio e chiamare il mio meccanico di fiducia in tutta tranquillità, giusto per sentirmi confermare che non era nulla di che.

Dopo aver risposto e aver scambiato con Mimmo due parole (era un po’ che non ci sentivamo), gli espongo il problema e ciò che mi sentenzia mi paralizza.

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Utenze: come distinguere un broker da un vero consulente

Durante alcune consulenze presso ristoratori come te, nel primo dei nostri 4 step pongo sempre una domanda: “avete già qualcuno che vi gestisce le utenze?”.

Nell’immensa mole di “no” che ricevo, qualcuno mi risponde che ha un broker che lo segue.
Chiedo poi in che modo venga seguito e, ciò che tutti mi rispondono, è che si limitano a far cambiare loro fornitore di energia e/o Gas almeno una/due volte l’anno.

Ora, dopo essere andato a fondo di questo tipo di “modus operandi”, voglio spiegarti, nel caso tu sia “seguito” da un broker come, nella maggiorparte dei casi, stanno veramente le cose. Se ti sei salvato da questo tipo di persone buon per te, mentre se conosci qualcuno che ha a che fare con un broker fagli leggere questo articolo.

Andiamo avanti.

Voglio spiegarti bene il modo di lavorare di un broker del settore energetico, ma servono 4 importanti premesse, poi tireremo le somme insieme.

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La cura che il tuo medico ti prescriverà per il 2017 e i 3 buoni propositi per l’anno che è iniziato

i-willNon c’è ombra di dubbio, come ad ogni inizio anno, si tira giù la lista dei buoni propositi, ed irrimediabilmente ci si trova a scrivere o a promettere a se stessi di fare cose che mai nella vita si è fatto.

“Andare tutti i giorni in palestra, dedicare più tempo per me, stare di più con la mia famiglia”.

Lo sappiamo benissimo io e te, fare il ristoratore è una vocazione, ne devi essere innamorato, perché altrimenti non si riuscirebbe a farlo per più di 2 settimane.

Insomma, ci siamo capiti, ore e ore dentro al locale a preparare i menu, i servizi, ecc. E in quelle poche ore in cui sei fuori dal locale non si stacca mai, si pensa sempre a quell’evento che ti porterà un sacco di gente nel locale la settimana successiva, o a come incrementare il numero di coperti.

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