E’ dura cambiare le proprie abitudini. Anche se l’essere umano ha una forte propensione all’adattarsi ai cambiamenti, l’impatto è sempre un po’ traumatico.
Se poi, tale cambiamento pare essere l’ennesima presa in giro da parte di chi dovrebbe fare i “nostri” interessi il problema si amplifica.
Ma veniamo a noi.
Oggi ti voglio raccontare una storia.
Ieri sera sono stato a cena fuori con alcuni miei amici, eravamo in 10 e abbiamo ordinato le seguenti cose:
- 5 antipasti
- 10 pizze
- 15 birre
- 4 dolci
- 10 caffè
- 10 amari
Al momento di pagare il conto, ci viene presentato uno scontrino di 250€ con le seguenti voci:
- cena 125€
- bevande 105€
- varie 20€
Al che ho chiesto al cameriere, considerato che qualcuno ha voluto dividere per ciò che ha realmente mangiato, di avere il dettaglio dello scontrino.
Sapete cosa mi ha risposto lui? “Mi dispiace, non posso, è un nuovo sistema di fare scontrini, d’altronde non trova che sia più facile leggerlo?”
Cosa avreste risposto voi? Cosa ne so cosa sto pagando?
Ok, ora voglio rivelarti un segreto. Questa storia è inventata
Voglio, però, che ti immedesimi in questa situazione perchè da Gennaio 2016 (DOMANI) noi italiani ci troveremo nella stessa situazione con la famosa “Bolletta 2.0”.
Esatto, secondo la Delibera 09 luglio 2015 330/2015/R/com a partire da Settembre 2015 (almeno così doveva essere, ma si partirà ufficialmente da Gennaio 2016) ci troveremo a ricevere, sia per l’energia elettrica che per il gas, una bolletta tutta nuova denominata appunto “bolletta 2.0”.
Premetto che, ho volutamente aspettato per scrivere un articolo su questo argomento. Volevo prima documentarmi, leggere e capire bene questa “novità” che invaderà la nostra vita a breve.
Ho messo novità tra virgolette perchè non sono sicuro che sia propriamente un passo avanti. Sia da utente che da consulente specializzato nel settore, temo che tale cambiamento potrà nuocere alla reale trasparenza che prima potevamo effettivamente avere.
Capisco bene che leggere una bolletta fino ad oggi poteva essere difficile per molti, ma perlomeno le voci in fattura c’erano tutte. Forse le voci avevano nomi difficili, ma con qualche tutorial e qualche educational si riusciva a venirne a capo, anche per chi con i numeri e le varie diciture non andava molto d’accordo.
Per chi non lo sapesse, questa usanza del “2.0” viene utilizzato principalmente nel settore informatico e web. Tale dicitura sta ad indicare una nuova versione di un prodotto/servizio in linea con il 21esimo secolo: più veloce, più efficiente, ma soprattutto una sorta di “abbandono” del vecchio stile e di tutto ciò a cui eravamo abituati da tempo. Una novità in linea con la velocità a cui la società si sta abituando, unita ad una “più trasparenza” delle voci di costo riportate in bolletta, che in teoria dovrebbero essere più comprensibili per tutti, anche per i non addetti ai lavori.
Qui però partiamo con il primo paradosso. In pratica anzichè la solita bolletta a cui eravamo abituati: prima facciata con dati del cliente e poi tutte le pagine di dettaglio, troveremo una bolletta che su un unica facciata racchiuderà i dati essenziali e delle macro voci.
Cioè: l’importo totale, il consumo totale e la data di scadenza della fattura, nonche il prezzo al kWh (per l’energia) o al Smc (per il gas).
Mentre per il dettaglio, quindi la possibilità di ricevere un’attenta analisi sia da parte dell’utente finale e sia per un consulente del settore, bisognerà richiedere espressamente al proprio fornitore di farsi inviare il dettaglio delle voci di costo. Un po’ come si faceva per la telefonia, quando ci arrivava una bolletta salata e ne richiedevamo il tabulato, per capire se nostro figlio o qualche dipendente aveva fatto qualche chiamata di troppo durante la nostra assenza.
Così a primo impatto, mi sembra solo un modo per dare nomi nuovi, a voci di costo che erano già presenti. Ad esempio, se prima tra le voci dei servizi di rete trovavamo il costo denominato “quota fissa”, noi addetti ai lavori ovviamente insieme a molti utenti più scrupolosi, sapevamo che era il prezzo per l’affitto del contatore. Quest’ultimo sommato ad altre voci che seguono come ad esempio: “quota potenza” facevano parte di tutte quelle spese fisse che andavamo a pagare direttamente alla distribuzione (i cosiddetti oneri passanti) e li conoscevamo, voce per voce.
Con la bolletta 2.0 tutti questi costi saranno sommati e faranno parte di un’unica voce denominata: “costi per affitto contatore e trasporto” con una bella cifra totale.
In pratica è un invito a continuare a far applicare oneri aggiuntivi non previsti ai fornitori che oggi già lo fanno, anzi magari in maniera più importante.
Ci diranno in pratica quanto dobbiamo pagare e stop, nulla più.
Ma perchè se ho il prezzo al kWh o al Smc mi devo preoccupare di leggere le voci in bolletta?
Semplice, perchè purtroppo il tuo prezzo al kWh e al Smc non sarà mai uguale (prova a fare un calcolo delle ultime 3 tue bollette e capirai cosa intendo). Questo perchè, per una serie di questioni tecniche dovute all’applicazione di tariffe fisse e variabili all’interno della bolletta, si ha un prezzo fisso sempre uguale ed uno variabile che è più alto o più basso in base ai consumi. Per logica più consumo e più basso sarà il mio prezzo al kwh; al contrario, meno consumo e più sarà il mio prezzo al kWh.
Detto questo, e spero di non averti fatto venire il mal di testa, Blu Synergy si dissocia con questo nuovo metodo di fatturazione che viene imposto a tutti i fornitori. E ti posso assicurare che si opporranno anche quei pochi fornitori seri, mentre gli altri diranno che è una cosa molto vantaggiosa per l’utente finale.
Così ci possono “fregare” senza che nessuno se ne possa accorgere.
Altro che bolletta 2.0, questa è una BOLLETTA meno2.0!!!
Noi l’energia l’acquistiamo insieme, e tu ?
Ivano
Commenti recenti